Nel corso del 2015, 64 banche svizzere hanno
sinora acconsentito a pagare complessivamente 742 milioni US$ come “penalty”
concordate con il Dipartimento di Giustizia statunitense per aver acconsentito
a pratiche non legali riguardanti conti bancari detenuti da cittadini americani
presso filiali delle banche scudo-crociate; in questi accordi, le banche hanno
dichiarato, inoltre, l’effettiva titolarità dei conti: BSI (che ha pagato 211
milioni US$ di “penalty”) ha dichiarato circa 3.500 conti detenuti da cittadini
statunitensi, non dichiarati al fisco USA; Deutsche Bank (Suisse) ha pagato 31
milioni e dichiarato oltre 1.000 conti, come ha fatto Credit Agricole (Suisse)
che ha pagato 99 milioni; a seguire le “penalty” maggiori sono state pagate da
BNPParibas (Suisse) (60 milioni), Dreyfus & Sons (24), EFG (30), Maerk
Baumann (24), Rothschild (11,5), Societe Generale (Suisse) (18), Migros Bank
(15), KNL (20), Schroeder (10).
Tali somme si aggiungono a quanto pagato negli
anni passati da altre istituzioni, e il Dipartimento di Giustizia si attende
ulteriori “accordi volontari” nel prossimo futuro, favorendo la “tardiva
memoria” di gnomi folletti elfi e candidi banchieri.
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