I rendimenti
delle gestioni separate delle polizze vita ramo I (dati riferiti alle polizze
che chiudono l’esercizio a fine settembre ed ottobre di ogni anno) tengono la
rotta, con “performance” lorde attorno al 3,7%, dato in linea con quello degli
ultimi anni (oltre il 6% Cattolica, oltre il 5% UnipolSai e Generali), che si
confrontano con tassi all’1,4% per il BTP 10 anni ed una inflazione quasi
ferma. La ragione sta nella valutazione da parte delle compagnie assicurative degli
attivi sottostanti (di natura finanziaria, in particolare titoli di stato) che
è fatta a valori storici (valore nominale) e non a quelli di mercato prevalenti
al momento della valutazione (cosa che invece avviene per i fondi di
investimento); il risultato annuale è ottenuto dal flusso cedolare incassato
sui titoli investiti (per lo più a lungo termine) e da eventuali plusvalenze
realizzate dalla gestione (vendita di titoli a valori superiori a quelli
storici, situazione comune in tempi di tassi molto bassi con quotazioni dei
titoli largamente sopra il nominale), risultato che viene generalmente in parte
consolidato nel valore della polizza. Anche se i costi di tali prodotti sono
spesso elevati (generalmente, fra l’1% e l’1,8% prelevati al momento della
sottoscrizione iniziale), l’interesse dei risparmiatori è elevato, allettati
dai risultati passati (che come ormai tutti sanno, non sono garanzia di quelli
futuri).
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