Tempo di tasse nel Golfo Persico. Grazie ai
flussi finanziari derivanti dall’estrazione e vendita di petrolio, sinora i
ricchi paesi del Golfo Persico hanno graziosamente esentato i loro residenti
dal pagare tasse su redditi, ricchezza, proprietà immobiliari, sui consumi
(IVA/VAT); secondo il Fondo Monetario Internazionale (IMF), questa piacevole
situazione si è interrotta al calare sotto i 100 US$ il barile del petrolio;
con un barile a 40 US$, l’IMF stima che i 6 principali paesi estrattori di
petrolio (fra cui Arabia saudita, Kuwait, Qatar, UAE) avranno i deficit pari al
13% del loro PIL, qualcosa come 275 miliardi US$.
Per correre ai ripari, gli
UAE stanno studiando l’introduzione di una VAT sui consumi, e l’Arabia Saudita ha
già introdotto una tassa del 2,5% sulle proprietà immobiliari non sviluppate (“undeveloped
real estate”).
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