Un anno da
incorniciare per le operazioni societarie, nel mondo: a fine novembre sono
oltre 7.500 operazioni per un valore stimato di 4.500 miliardi US$, +8% in
volume e +37% in valore rispetto al 2014. Le operazione nel Nord America
valgono oltre la metà dei valori delle operazioni, mentre quelle in Asia fanno
segnare un +60% rispetto allo stesso periodo del 2014.
Il mercato è stato
segnato dai “mega-deals”, quelli con un valore superiore a 10 miliardi US$,
cresciute di quasi il 130% rispetto all’anno precedente; le operazioni comprese
fra 5 e 10 miliardi sono cresciute del 24%; quelle di valore inferiore del 10%.
Storicamente, l’”effetto-annuncio” non ha un impatto significativo
sull’effettivo valore finale della transazione; inoltre, sempre storicamente le
variazioni di prezzo verificatesi nei giorni successivi all’annunciata
operazione non trovano una correlazione con l’”excess value” (o maggior valore)
per gli azionisti verificato nei 2 anni successivi all’operazione (quando le
sinergie derivanti dalle operazioni dovrebbero essere state “catturate”).
In
passato, le grandi operazioni M&A erano viste come un mezzo per ridurre i
costi e consolidare i rispettivi mercati; in tempi più recenti, sono percepite
tendenza alla diversificazione e ricerca di maggiori livelli di fatturato
attraverso “cross-selling” e nuove opportunità nel frattempo manifestatesi.
Ma
disciplina, professionalità, competenze giocano un ruolo sempre più
significativo nel successo di operazioni M&A.
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