venerdì 30 ottobre 2015
Mobilità dolce, illusioni dolcissime?
Nel solco del decreto “Ars bonus” del 2014 si inquadrano le intenzioni del ministro dei Beni Culturali: le 1.600 case cantoniere dismesse ed inutilizzate vanno riconvertite in funzione del “turismo sostenibile”, quella “mobilità dolce” definita come “strategia centrale del sistema turistico”, utile per governare i futuri flussi di visitatori ed evitare di “avere città come Venezia, Roma, Firenze sempre preda di un turismo mordi e fuggi che diventerà insostenibile per quei centri” e quindi “puntare su un modello di turismo sostenibile e di qualità, valorizzando l’idea dell’Italia come museo diffuso”; in tale disegno le case cantoniere (“un brand formidabile”) potranno votarsi a punti di ristoro e di accoglienza per i turisti della mobilità dolce: camminatori, ciclisti, amanti del trekking a cavallo.
Circa 60 case cantoniere si trovano sul tracciato della via Appia, uno dei percorsi che il ministero dei Beni Culturali ha in animo di far tornare a vivere; a seguire, la via Francigena, il cammino dei santi Benedetto, Francesco e Barbara (fra le miniere sarde), il tutto per assecondare l’occasione del Giubileo della Misericordia che si aprirà il prossimo 8 dicembre.
Non mancherà un portale web creato ad hoc: per “mettere a sistema le vie dei pellegrini, religiose o laiche, (che) deve diventare un grande progetto del Paese”.
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