Nel 2009, il CEO di Renault Nissan previde che entro 10
anni la quota di mercato dell’auto elettrica sarebbe stata del 10%; nel 2015 le
stime di vendita di tali vettura si fermano a 500.000, meno dell’1% dei
70.000.000 di vetture che saranno immatricolate nel mondo.
Costi di acquisto
elevati, autonomia e costi di dismissione delle batterie, tempi di ricarica
hanno sinora limitato le “sorti migliori e progressive” dell’auto del futuro.
Nel
2015, le auto ibride vendute sono stimate in 260.000 nel Nord America, 170.000
in Europa, 150.000 in Cina, contro le 150.000 elettriche nel Nord America,
140.000 in Europa, 100.000 in Cina; a 15 anni questi numeri sono previsti
moltiplicarsi per 15 o 20 volte.
Nel 2014, le quote di mercato dell’ibrido e
dell’elettrico, insieme, sono dell’1,5% negli USA, del 3,9% nei Paesi Bassi,
del 12,5% in Norvegia (era il 7,3% nel 2013), lo 0.7% in Giappone, meno dello
0,6% in UK, Germania, Spagna, Italia.
Le speranze di crescita dell’auto
elettrica sono riposte nei miglioramenti incrementali della tecnologia
esistente, che potrà abbattere i costi delle batterie ed incrementare la loro
autonomia in modo adeguato e comparabile con l’auto del passato e del presente.
Si resta in attesa di un futuro elettrizzante.
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