Una batteria verde.
Grazie alla ricerca
universitaria (Tor Vergata di Roma e campus tecnologico di Harvard), sta
nascendo una batteria tutta verde, composta di materiale organico: la batteria
organica a flusso, che si basano su una architettura dove batteria e serbatoi
che contengono il materiale organico (i chinoni organici, fra cui rabarbaro e
ferrocianuro, utilizzato come additivo anche negli alimenti) sono separati e
messi in collegamento al momento della generazione della elettricità. Le
applicazioni possono essere notevoli, compresi i sistemi di accumulo dell’energia
prodotta da fonti rinnovabili e l’alimentazione dell’auto elettrica, già allo
studio in uno stadio avanzato e che prevede una autonomia di 400 km. Queste
batterie hanno già prestazioni notevoli: efficienza della corrente e scarica al
95%. Le previsioni indicano un giro d’affari di 7 miliardi di euro nel 2021 per
queste batterie, con una riduzione dei costi operativi ed tempi di ricarica (stimati
in minuti).
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