giovedì 8 ottobre 2015

Non è l’acciaio d’una volta.


I prezzi dell’acciaio sono scesi ai minimi da 11 anni: “sui mercati di tutto il mondo c’è un eccesso di offerta rispetto all’attuale domanda”, unito alla caduta dei prezzi delle materie prime, carbone, gas e petrolio (fonti primarie per un settore energivoro); il minerale di ferro, sceso sino a 44,59 US$ la tonnellata, oggi quota 55 US$ con previsioni di 51 US$ per il 2016, ben lontani dai massimi di quasi 300 US$ segnati non molto tempo fa. La caduta dei consumi interni cinesi (principali trasformatori ed utilizzatori) ha frenato i consumi, e si sta osservando una crescente penetrazione di prodotti cinesi (laminati a caldo) in Europa, che hanno raggiunto il 5% di un mercato che vale 10 miliardi di euro, raddoppiando la quantità rispetto al 2014 (700.000 tonnellate nei primi 6 mesi del 2015). Analoga situazione è presente nell’alluminio, e le associazioni delle rispettive industrie europee Eurofer ed European Aluminium stanno chiedendo interventi di contenimento alle importazioni, leggi “dazi”, poiché “i cinesi stanno offrendo prezzi che sono sotto i nostri costi di produzione e questo sta affondando l’intero mercato”.

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