“” Noi, nell’odore
di putrefazione che emana dal nostro Tramonto, di istinto, siamo spinti a
metterci subito contro tutti quelli che predicano coraggio, resistenza, sforzo,
eroismo, abbiamo il gusto della sconfitta e dell’abbandono.
Non abbiamo il
coraggio per fare la guerra necessaria a difenderci. Non trasformarsi, non
rinnovarsi per portare la guerra in casa del nemico, rinchiudersi in fortezze
comode, non combattere di notte, servirsi di mercenari invece di gettare nella
mischia tutti coloro che hanno interesse che il nostro sistema sopravviva. Sostituiamo
alla fede il denaro e la tecnica, dimenticando che gli uomini sono il serbatoio
di tutte le energie, li facciamo marcire in tutte le comodità perfino sul campo
di battaglia, invece di raccoglierli, magri e nervosi, intorno ad alcune
ragioni valide.””
Domenico Quirico, “Il grande califfato”,
prima ed. gennaio 2015, pagg. 218-219.
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