I dati sul debito USA del primo trimestre 2015 danno segnali
incoraggianti sullo stato di salute di famiglie ed imprese, che hanno ridotto i
loro debiti in percentuale del PIL, negli anni; il debito delle famiglie era
pari all’89,9% del PIL nel III trim. 2007 (pre-crisi), salito al 95,2% nel I
trim. 2009 (nel pieno degli effetti della crisi finanziaria), ed ora pari al
76,3% del PIL, segno di una ritrovata capacità finanziaria e di spesa
(ricordando che i consumi privati pesano per il 70% del PIL). Per le imprese, i
debiti rappresentavano il 161,1% del Pil nel III trim. 2007, saliti al 192,5%
nel I trim. 2009, discesi al 148,4% nel I trim. 2015, per effetto della forte
riduzione delle operazioni a debito. A far da contraltare, l’accresciuto peso
del debito pubblico, andato a compensare gli effetti della dura Grande
Depressione: era il 53,7% nel III trim. 2007, è ora al 90,6% del PIL USA. Gli
Stati Uniti restano un paese molto indebitato: sommando debito pubblico, debito
privato di famiglie ed imprese si arriva ad un 333,4% del PIL; “the show must
go on”.
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