British Petroleum (BP) ha
scritto la parola “fine” al contenzioso legale avviato dopo il disastro
ambientale del 2010 avvenuto a causa della fuoriuscita di petrolio dalla piattaforma
off-shore della BP nel Golfo del Messico; il 2 luglio 2015 la BP, il governo
USA, i governi locali di Alabama, Florida, Lousiana, Mississipi e Texas hanno
firmato una intesa che copre tutte le multe per i danni all’ambiente e le richieste
di risarcimento fatte da governo federale, stati e 440 enti locali, per 18,7
miliardi US$, che sia aggiunge a quanto già sancito nella lunga serie di
ricorsi ed accordi, portando il conto finale a 53,8 miliardi US$ per la società
petrolifera inglese, che si è impegnata al pagamento integrale, entro 15 anni. Nel
settembre 2014 il giudice competente aveva giudicato BP “enormemente negligente”,
per cui doveva accollarsi il 67% dei danni, con quote del 30% per l’operatore della
piattaforma Transocean e del 3% per Halliburton (fornitore del cemento per
sigillare il pozzo esploso). “Questa è una conclusione realistica che concede
chiarezza e certezza a tutti e risolve la nostra maggiore causa legale”,
secondo BP.
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