lunedì 23 novembre 2015

Le piante migranti.


Le piante migrano da sempre, per motivi climatici o per l’azione dell’uomo, che ne trasporta i semi in giro per il mondo, talora in modo inconsapevole. 
Comprendere le migrazioni passate e le loro dinamiche è utile per fotografare il loro viaggio nel tempo, nei climi, nello spazio, sulla base dei dati provenienti da ricerche e studi di botanica, genetica, ecologia. 
Nel pianeta vi sono zone di desertificazione crescente dove le specie vegetali si riducono, ed altre zone che vengono “occupate” dalle piante “migranti”; il clima e le sue variazioni sono cause prime di tale modifica, ma sono rilevanti anche gli spostamenti dovuti a cause antropiche: si pensi all’invasione delle acque e delle coste del Mediterraneo da parte di specie marine e floreali (spesso aggressive e “cannibali” delle specie autoctone) provenienti dai mari più caldi dell’Oceano Indiano attraverso il canale di Suez. 
Secondo studi basati sul database globale delle specie non autoctone ora diffuse nel mondo, oltre 13.000 specie (il 4% della flora esistente) sono state “adottate” in aree diverse da quelle di origine. Solo una piccola parte delle piante, peraltro, è commestibile o può essere domesticata a fini edibili.

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