Break-up fee, la parola magica.
Halliburton Co., gruppo USA specializzato nella perforazione del
petrolio, ha annunciato l’acquisto della concorrente Baker Hughes per 24,6
miliardi di USD; nell’accordo è previsto che in caso l’Antitrust USA bloccasse
l’operazione, Halliburton pagherà una c.d. “break-up fee” di 3,5 miliardi, pari
al 10% del valore della transazione, una percentuale molto superiore al 4% che
è stato pagato nel 2014 negli USA in casi simili. Ci sono 2 chiavi diverse di
lettura: considerare la break-up come un “termometro” del rischio
regolamentare: febbre alta; oppure, leggervi la confidenza con cui Halliburton
crede di potersi vedere approvata la transazione. Il pagamento di una break-up
fee, inusuale in Italia, è un modo per rassicurare la “preda” che il “cacciatore”
ha intenzioni serie e che farà di tutto per avere via libera dall’Antitrust:
c.d. “come hell or highwater provision”,
una dichiarazione fatta all’Antitrust di essere pronti a fare quanto richiesto,
inclusa la dismissione di attività per compiacere il regolatore.
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