“” La crisi degli
istituti di emissione non era rimasta senza effetto sul mercato finanziario,
provocando la riapparizione dell’aggio, un peggioramento nei cambi e una
depressione della rendita nelle borse straniere. Nuove circostanze di carattere
internazionale contribuirono a rendere ancor più precaria la situazione
italiana mostrandone la sostanziale dipendenza dai mercati più forti. L’aumento
dei prezzi dell’oro, determinato da una misura presa dal governo degli Stati
Uniti, la decisione del governo austro-ungarico di ristabilire la
convertibilità del fiorino, la rottura delle trattative commerciali russo-tedesche
accentuarono il ribasso della rendita italiana alle borse di Berlino e di
Parigi. Ne derivò un cospicuo ritorno di titoli in Italia e una forte
esportazione di moneta metallica. La crisi finì con l’investire anche gli
istituti di credito, primo fra tutti la Società di Credito Mobiliare, che da
trent’anni costituiva il perno del sistema creditizio italiano e che da
istituto inizialmente destinato al credito industriale si era successivamente
dedicata alle ferrovie, alla navigazione ed all’edilizia. L’aumento dell’aggio
provocò la vendita e conseguentemente il ribasso dei titoli italiani, mentre le
banche straniere cominciavano a restringere i fidi al Credito Mobiliare,
causando la liquidazione del credito, che soltanto all’estero rappresentava la
disponibilità di 50-60 milioni. La corsa dei depositanti agli sportelli delle
banche si fece affannosa a partire dall’inizio di settembre, cosicché in capo a
tre mesi il Credito Mobiliare fu costretto a chiudere i pagamenti e a chiedere
la moratoria. “”La caduta del Credito Mobiliare fu il principio della fine:
presto la corsa del depositanti si estese anche all’altro grande istituto di
credito mobiliare, la Banca Generale, e poi alle banche minori, comprese le
casse di risparmio; fu il “più grande disastro bancario seguito nell’Italia
risorta” che segnò “la sparizione della banca all’italiana in Italia”.””
Storia d’Italia.
Dall’unità ad oggi. Libro 11. Lo stato Liberale. pg. 1802. Einaudi/IlSole24Ore, 2005
Nessun commento:
Posta un commento