Nella proposta di Legge di Stabilità è prevista, a
far tempo dal 1.1.2015, la razionalizzazione delle società partecipate dagli
enti locali; la norma prevede incentivi nel caso di operazioni societarie: la
possibilità di allungare la durata delle concessioni per le attività di
raccolta rifiuti e gestione acqua per il gestore succeduto al concessionario
originale; le successive spese in conto capitale, utilizzando i proventi della
dismissione delle municipalizzate, saranno escluse dal vincolo del Patto di
Stabilità.
L’obiettivo è ridurre il numero delle partecipate da 8.000 a 1.000,
il relativo costo per la collettività, il raggiungimento di un più adeguato
assetto economico con economie di scala ottenute dall’accorpamento con altri operatori.
Stime di analisti indicano in 60 i gruppi non quotati con EBITDA/MOL potenziale
complessivo sino a 1,9 miliardi candidati al processo di aggregazione; alcune
società quotate (A2A, Hera, Iren, Acea) potrebbero essere il soggetto
aggregante per operazioni fatte nelle regioni di attuale presidio.
I comuni
potrebbero cambiare atteggiamento, orientandosi alla massimizzazione del valore
delle società partecipate, gestite con una più stringente attenzione ai costi
(con ricadute positive sul costo delle utenze per i cittadini).
Entro marzo
2015 (salvo proroghe “inderogabili ed urgenti”) gli enti locali dovranno fare “outing”
presentando un piano operativo per le società da loro possedute.
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