lunedì 24 novembre 2014

Premi assicurativi Vita.


I premi assicurativi in polizze vita, nelle varie categorie, sono stati 85,1 miliardi di euro nel 2013, raggiungendo un patrimonio netto finale (le c.d. riserve tecniche) di 453 miliardi a fine 2013; per confronto, il patrimonio gestito dai fondi comuni (UCITS) era di 6.932 miliardi alla stessa data. 
I flussi di nuove polizze sono stati positivi: +68,7 miliardi nei primi 9 mesi del 2014, come quelli dei fondi comuni (+ 686 miliardi nei primi 7 mesi del 2014). 
Le assicurazioni restano un “universo” poco conosciuto dai risparmiatori, contrassegnato da termini inusuali nel loro tecnicismo; sotto la spinta della norma Solvency II (paragonabile a Basilea per le banche), le compagnie assicurative dovranno vendere prodotti meno garantiti, poiché questi prodotti assorbono più capitale regolamentare per le compagnie; peraltro, la raccolta si è finora manifestata principalmente nei prodotti garantiti, come le polizze tradizionali rivalutabili, che sono il 75% delle nuove polizze vita sottoscritte (c.d. Ramo I). 
Prodotti tradizionali che accanto alla garanzia del capitale affiancano un rendimento minimo garantito, e che quindi assorbono capitale per le assicurazioni. 
Per la prima volta, il tasso massimo garantibile (TRAG) per le nuove polizze scende all’1,75%: era il 2,75% a marzo 2014, poi sceso al 2,25% ad aprile 2014. 
La caduta è dovuta alla riduzione dei rendimenti sui BTp decennali, che con un (complicato) meccanismo formano la base di calcolo del TRAG. 
Per ovviare al “problema assorbimento di capitale”, le assicurazioni hanno spostato la garanzia di rendimento al momento della scadenza del contratto, ridotto i tassi minimi garantiti, promosso polizze multi-ramo che consentono di investire anche in fondi di investimento, non soggetti alla garanzia minima di rendimento.

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