E’ arrivata la partita più difficile: quella
della ristrutturazione dei debiti delle società di calcio, cominciando dalla
serie A.
La (complessa) soluzione che si fa strada è quella dell’utilizzo di
una “conduit” (letteralmente, un “passaggio attraverso”), resasi sinora necessaria
perché agli investitori stranieri interessati, ed intervenuti nel “caso-scuola
Inter”, non è concesso erogare credito in Italia; è quanto ha fatto Unicredit con l’Inter, la squadra meneghina: la
banca ha erogato 230 milioni di nuovi finanziamenti “per conto” di investitori
stranieri, garantiti dai flussi finanziari dei contratti di sponsorizzazione, contratti
trasferiti insieme al marchio ad una NewCo, con uno spread del 5,5% e piano di
rimborso sino al 2019; la NewCo, che ha dovuto concedere ulteriori pegni e
garanzie ai finanziatori, è stata valutata positivamente da 2 agenzie di rating
e così la partita del secolo è iniziata.
Altre squadre stanno pensando di
replicare lo schema per vincere contro il consueto “catenaccio” di proprietari
senza più mezzi adeguati per tenere a galla i conti delle società: sono passati
i “bei tempi” del mecenatismo di presidenti “ricchi e scemi” per l’immaginario
dei tifosi.
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