Nel modello
della protezione industriale, l’innovazione viene ricompensata con l’attribuzione
di un diritto (il brevetto) al suo utilizzo in via esclusiva (un c.d. monopolio
allo sfruttamento a fini industriali); il sistema prevede accorgimenti utili a
mitigare eventuali effetti negativi dei monopoli così accordati: licenze
obbligatorie, interventi da parte delle autorità Antitrust che sanzionano abusi
di posizione dominante derivante da monopoli brevettuali, regimi di licenza “standard
essential patents”.
Quanti sono
i brevetti che vengono sviluppati? Chi li sviluppa? Quali paesi hanno una “leadership”
tecnologica? Quali imprese guidano l’innovazione? Quale peso ha il contributo
pubblico?
Nel periodo 2005-2011
(dati: World Intellectual Property Report 2015), sono stati registrati 227.374
brevetti nei campi delle nanotecnologie, della produzione additiva, della
robotica; oltre 1/3 dei brevetti sono stati sviluppati e registrati in 5 paesi
(vedi, tabella); gli Stati Uniti restano il paese con il maggior numero totale
di brevetti, ma è rilevante notare come i 3 paesi asiatici Cina, Giappone e
Corea del Sud complessivamente raggiungono il 20%, 1 brevetto su 5, nel mondo;
l’innovazione parla sempre meno europeo, con la Germania al quinto posto.
La “mano
pubblica” ha un ruolo non secondario nello sviluppare brevetti, attraverso
centri di ricerca universitari, università, agenzie pubbliche: il 7,4% dei
brevetti mondiali viene da interventi ed investimenti pubblici, in particolare
nel campo delle nanotecnologie (vedi, infra). Le università ed i centri di
ricerca pubblici dove si sono sviluppati
più brevetti sono cinesi (Chinese Academy of Sciences con 1.522 brevetti; Shanghai
Jiao Tong University con 845; Zhejiang University con 300; Peking University
con 247; Hust con 46), statunitensi (University of California con 1.055
brevetti; MIT con 612 brevetti), coreani (KIST con 290 brevetti e ETRI con 289
brevetti); fra gli enti europei, la francese CNRS (238 brevetti) e la tedesca
Fraunhofer Society (89 brevetti).
USA
|
23.803
|
10,5%
|
Giappone
|
22.648
|
10,0%
|
Corea
|
11.854
|
5,2%
|
Cina
|
11.088
|
4,9%
|
Germania
|
8.851
|
3,9%
|
top 5
|
78.244
|
34,4%
|
% Pubblico
|
16.871
|
7,4%
|
TOTALE
|
227.374
|
|
Vediamo la
ripartizione dei brevetti per tipologia di tecnologia ed applicazione:
nanotecnologia, produzione additiva, robotica:
NANOTECH
|
|
|
USA
|
16.825
|
19,2%
|
Giappone
|
9.042
|
10,3%
|
Corea
|
4.174
|
4,8%
|
Cina
|
2.785
|
3,2%
|
Germania
|
2.391
|
2,7%
|
top 5
|
35.217
|
40,3%
|
Totale
|
87.411
|
100,0%
|
% Pubblico
|
10.186
|
11,7%
|
PRODUZIONE ADDITIVA
|
|
USA
|
918
|
8,6%
|
Giappone
|
545
|
5,1%
|
Corea
|
153
|
1,4%
|
Cina
|
741
|
6,9%
|
Germania
|
660
|
6,2%
|
top 5
|
3.017
|
28,2%
|
Totale
|
10.695
|
100,0%
|
% Pubblico
|
485
|
4,5%
|
ROBOTICA
|
|
|
USA
|
6.060
|
4,7%
|
Giappone
|
13.061
|
10,1%
|
Corea
|
7.527
|
5,8%
|
Cina
|
7.562
|
5,8%
|
Germania
|
5.800
|
4,5%
|
top 5
|
40.010
|
31,0%
|
Totale
|
129.268
|
100,0%
|
% Pubblico
|
6.200
|
4,8%
|
Le imprese che
hanno sviluppato e registrato il maggior numero di brevetti sono asiatiche; il
gruppo Samsung ha presentato 6.663 brevetti, qualcosa come 2,6 brevetti al
giorno (di calendario) nei 7 anni considerati (2005-2011), seguita da altre
società asiatiche, in particolare giapponesi: Toyota (4.189; 1,6
brevetti/giorno), Honda (2.231; 0,9 brevetti/giorno), Nissan (1.910); la prima
società non asiatica è la tedesca Bosch (1.710 brevetti), la seconda è la
statunitense IBM (1.360 brevetti).
La tendenza
degli ultimi decenni è chiara: i brevetti nell’area asiatica e statunitense sono
aumentati in modo esponenziale, quelli nell’area europea sono calati; le imprese
di successo sono quelle che investono, e raccolgono, molto in tecnologia.