Con i tassi sotto-zero ed i rendimenti ai minimi,
gli enti pensionistici sono alla ricerca di investimenti diversi ed a maggiore
rendimento, quindi anche a maggiore rischio (non sempre ben ponderato). Secondo
un recente studio di SSGS, in Europa il 74% dei gestori di fondi pensione crede
che il “risk appetite” crescerà nei prossimi 12 mesi, ed il 17% crede che esso
crescerà in modo significativo. Per ottenere extra-rendimenti, occorre quindi
assumere maggiori rischi: i fondi europei identificano spazi negli investimenti
in infrastrutture, crediti diretti (inclusi NPL Non Perfoming Loan),
immobiliare, private equity funds ed hedge funds. In Italia, il quadro muta: profilo
di rischio immutato per l’immediato futuro, aumento della sua propensione sui 3
anni venturi, sì ai private equity funds (segnalati da 6 gestori su 10),
cautela su hedge funds, crediti, infrastrutture, immobiliare.
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