Diminuiscono gli iper (440 a fine 2014: erano
449 nel 2012) ed i supermercati (8.920 a fine 2014: erano 9.048 nel 2008);
diverse catene estere lasciano il paese: la tedesca Billa ha ceduto punti
vendita a Conad e Carrefour; le francesi Fnac e Darty hanno venduto i loro a
Trony; l’inglese Dixon ha ceduto il controllo di Unieuro a Marcopolo Expert,
tutte dopo aver sofferto perdite significative; Mercatone Uno è stata
commissariata; la francese Carrefour ha lasciato il Meridione, cedendo a Coop
ed operatori locali; la francese Auchan annuncia 1.426 esuberi su 12.000
dipendenti, dopo alcuni anni di contratti di solidarietà e CIG. Una crisi che
non accenna a finire: calo dei consumi, forte pressione sui margini con utili
netti sul fatturato che sono scesi dall’ 1,4% nel 2006 allo 0,8% del 2010 allo 0,1% del 2013; secondo uno
studio Mediobanca, la redditività della distribuzione al dettaglio (risultato
d’esercizio/capitale netto) è crollata dal 9,5% della media 2003-2007 al -0,5% del
2013: “”è una media tra aziende che hanno avuto un calo ed altre che sono
cresciute.””; “”non siamo sull’orlo della crisi ma ci siano dentro da tempo””.
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