Rileggiamo un
avviso della Regione Calabria (pg. 26, La Repubblica, venerdì 24 agosto 2012) e
trasecoliamo … ma si proceda con ordine osservando bene le date: nel settembre
2002 la Provincia di Cosenza ha rilasciato all’Enel l’autorizzazione per la
ri-attivazione a biomasse della centrale del Mercure nel comune di Laino Borgo;
nel febbraio 2007 (quasi 5 anni …) il Ministero dell’Ambiente ha richiesto
l’adeguamento dell’autorizzazione in oggetto per l’utilizzo esclusivo di
biomasse “vergini di deforestazione” e l’espresso divieto di utilizzo di
biomasse classificabili come rifiuti; conseguentemente (ovvio!) la Provincia di
Cosenza ha convocato una Conferenza di Servizi, conclusasi il 30.7.2009 (7 anni
dal rilascio della’autorizzazione); ma non contenta e convinta, nel dicembre
2009 la stessa Provincia ha trasmesso gli atti alla Regione Calabria, Settore
Politiche Energetiche, dichiarando la propria incompetenza al rilascio
dell’autorizzazione (concessa, si ricordi, il 2.9.2002: “sono un incompetente,
e lo dichiaro!”); bene fece, però, avendo prima il Tar calabro e poi il
Consiglio di Stato dichiarato (e siamo arrivati all’aprile 2010) la competenza
regionale; forse esausta, l’Enel nel giugno 2010 ha comunque richiesto (non si sa mai …) la convalida degli
atti del “procedimento amministrativo” (i.e., autorizzazione del settembre
2002); nel settembre 2010 (e siamo ad 8
anni …) la Regione Calabria - Dipartimento Attività Produttive ha autorizzato,
con Decreto Dirigenziale, la ri-attivazione della centrale; ma con sentenza del
2.8.2012 (non è dato sapere chi abbia avviato il relativo iter o ricorso) il
Consiglio di Stato ha annullato il Decreto Dirigenziale di autorizzazione,
rimettendo tutto in gioco; urge quindi procedere (velocemente ….!!) alla
“regolarizzazione amministrativa” mediante la ri-convocazione di apposita
Conferenza di Servizi cui “confluiscono tutti gli apporti amministrativi
necessari per la costruzione e l’esercizio dell’impianto, delle opere connesse
e delle infrastrutture indispensabili”. Orbene, considerato che sono trascorsi
i termini previsti (dalla normativa, non dalla intelligenza umana) senza che
l’amministrazione abbia “comunicato l’improcedibilità, il procedimento si
intende avviato”: fine della storia? No; la pratica deve quindi intendersi
comunque “procedibile” allo stato degli atti e occorre proseguire con
l’indizione della Conferenza di Servizi; ma in un sussulto (!), “si ritiene
comunque necessario, al fine di evitare un inutile aggravio del procedimento in
considerazione dell’alto numero delle Amministrazioni e degli Enti
potenzialmente coinvolti (e non del tempo inutilmente trascorso, dei costi e
dell’aggravio causato all’impresa, che diamine! n.d.r.), acquisire agli atti la
documentazione già prodotta e disponibile, salva verifica di validità, e
integrare la documentazione eventualmente mancante”, e pertanto viene convocata
la Conferenza di Servizi, che vedrà il 10.9.2012 (giusto dopo 10 anni dal
rilascio dell’autorizzazione da parte della Provincia di Cosenza, avvenuta il
2.9.2002) la partecipazione di 23 soggetti (tutti pubblici, ad eccezione dell’Enel),
fatta salva la partecipazione di altri soggetti “portatori di interessi
pubblici o privati, individuali o collettivi, comunque interessati dalla
realizzazione (nota bene: non “alla” realizzazione …) del progetto
dell’impianto produttivo”.
Siamo
arrivato sino all’ultima riga dell’avviso e non siamo caduti, esausti da tanto
acume; ci è rimasto il solito dubbio, che ronza come una fastidiosa zanzara: ma
chi glielo fa fare ad una impresa di iniziare un progetto in questo paese?
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