Dal 2012, il Demanio ha avviato il programma “Valore
Paese” di dismissione degli immobili non utilizzati direttamente dalla pubblica
amministrazione, con l’obiettivo di mettere a gara, entro fine 2014, 45
complessi immobiliari, ciascuno di valore superiore a 400.000 euro, cui
aggiungerne 48 nel biennio 2015-2016: ad oggi, le operazioni concluse sono 2
(meno del 5% del programma del primo biennio).
Nell’incertezza del numero degli
immobili posseduti dallo stato, le stima indicano un ipotetico valore di
mercato (ma se non c’è domanda, non c’è valore) di 368.000 milioni di euro, di
cui 42.000 milioni riferiti ad immobili che non sono utilizzati direttamente
dalla pubblica amministrazione (dati www.mef.gov.it),
l’11,4% del totale stimato; i comuni con meno di 30.000 abitanti possiedono
immobili per un valore stimato di 182.000 milioni, la metà del totale del
patrimonio di stato.
La quota vendibile di 42.000 milioni è largamente
posseduta da comuni (25.000 milioni, il 59,5%), seguiti dallo stato centrale
(7.000 milioni, il 16,7%), e poi ASL (4.000 milioni, il 9,5%), province (3.000
milioni, il 7,1%), regioni (2.000 milioni, il 4,8%).
Gli appartamenti che fanno
parte del patrimonio di edilizia residenziale pubblica sono 800.000, ma solo il
60% viene ritenuto vendibile.
Fra il dire ed il fare …
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