Nella classifica aggiornata di “Doing Business 2015” della
Banca Mondiale, l’Italia si piazza al 56esimo posto su 189 paesi considerati,
superata, rispetto all’anno precedente, da Panama, Bahrein, Ungheria e Turchia.
Gli elementi di maggiore criticità rilevati, per l’Italia, sono la possibilità
di far rispettare i contratti (147esimo posto), l’accesso al credito (80esimo
posto), il pagamento delle tasse (141esimo posto).
La Banca Mondiale evidenzia
che i paesi periferici europei (Irlanda, Portogallo, Grecia, Spagna), con l’eccezione
dell’Italia, “”hanno realizzato il maggior numero di riforme che rendono più
facile fare business””: “”il successo o il fallimento di un’economia dipende da
molte variabili: fra queste, spesso sottovalutate, ci sono gli ingranaggi che
facilitano l’intrapresa e l’attività economica (…) la velocità e l’efficienza
con cui i contratti sono fatti rispettare, le procedure burocratiche necessarie
per il commercio estero e altro””.
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