“” (…) i
francesi continuavano a sperare in un ritorno di Necker. Nobili e borghesi si
recavano in processione a rendergli visita a Saint-Ouen, come testimonia Madame
de Stael (sua figlia, ndr): “Tutta la Francia si recava da mio padre: i grandi
signori, il clero, i magistrati, i negozianti, i letterati. Egli ricevette più di
cinquecento lettere da amministrazioni e corporazioni di provincia che
esprimevano rispetto e devozione come per nessun altro uomo politico. Giuseppe II
(imperatore d’Austria, ndr), Caterina II (di Russia, ndr) e persino Maria Carolina
di Napoli scrissero a papà per offrirgli la direzione delle loro finanze, ma
egli aveva un cuore troppo francese per accogliere i loro inviti (…) Turgot, e
ora mio padre, sono stati rovesciati per l’influenza dei Parlamenti che non
vogliono né la soppressione dei privilegi in materia di imposte né la creazione
di assemblee provinciali. Il re Luigi ha creduto bene di scegliere il suo nuovo
ministro delle Finanze nel corpo del Parlamento per non aver nulla più da
temere da quell’istituzione.”.””
Antonio Spinosa, “Luigi XVI. L’ultimo
sole di Versailles”, pg. 100-101.
Nessun commento:
Posta un commento