“”Le entrate
(del fisco francese, ndr) del 1783 erano state inferiori al previsto e in parte
già spese per pagare i debiti di guerra e la macchina burocratica. A ciò si
aggiungevano svariati milioni che dovevano essere rimborsati ai titolari di
assegni statali emessi negli anni precedenti. Che fare? L’unica ricetta era
aumentare il costo del denaro e immettere sul mercato nuovi titoli per attirare
investitori, soprattutto stranieri. E poi? Incentivare l’economia con il
finanziamento di opere pubbliche e la creazione di porti franchi per facilitare
il commercio.””
Antonio Spinosa, “Luigi XVI. L’ultimo
sole di Versailles”, pg. 115-116.
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