Lo scarto elettronico.
Nel 2014 nelle discariche di tutto mondo sono stati gettati 41,8
milioni di tonnellate di rifiuti
elettrici ed elettronici: 41,8 milioni di tonnellate (erano ai 39,8 milioni di
tonnellate del 2013); il trend è di forte crescita. Solo un sesto di questo ''e-waste”
viene adeguatamente riciclato, con uno spreco stimato in 52 miliardi di
dollari. In termini fisici, i
rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) finiti in
discarica sono l'equivalente di 1.150.000 Tir pieni di “e-waste”: messi in fila
formerebbero una coda lunga 23.000 chilometri. I maggiori produttori di
questa spazzatura sono stati Usa e Cina (entrambi con il 32% della quota
globale), seguiti da Giappone, Germania e India. Paradossalmente, i valori più
alti di rifiuti pro-capite sono stati registrati nei Paesi che vantano di avere
a cuore l'ambiente: maglia nera alla Norvegia con 28,4 kg di RAEE per abitante,
seguita da Svizzera (26,3 kg) e Islanda (26,1 kg); l'Italia ne ha prodotti 17,6
kg per abitante. Il continente con la minore quantità di spazzatura elettronica
pro-capite è l'Africa, con 1,7 kg per abitante. Fra i rifiuti “dimenticati” ci
sono metalli preziosi, come ferro, rame e oro, che se fossero riciclati “varrebbero”
52 miliardi di dollari; si stima che
siano andati fra i rifiuti anche 300 tonnellate d'oro (pari all'11% della produzione
mondiale di questo metallo). Accanto a rifiuti nobili, troppi i rifiuti
pericolosi: 2,2 milioni di tonnellate comprendenti piombo, mercurio, cadmio, cromo.
Nessun commento:
Posta un commento