Gli investimenti fissi lordi sono in
costante diminuzione in Italia: erano 46.790 milioni nel 2010, passati a 43.287
nel 2011 (-3,21%), 41.295 nel 2012 (-8,81%), 38.310 nel 2013 (-7,23%), infine
35.994 nel 2014 (-6,05%). Frutto della crisi, della indisponibilità di fondi
pubblici, non della volontà di “spendere” sempre viva nella burocrazia. Nel pomposo
Piano nazionale delle riforme (Pnr) ci sarà anche un altrettanto paludato allegato
Infrastrutture al DEF, che dovrebbe sancire l’addio al piano faraonico di 285
miliardi suddiviso in 419 interventi (di cui 201 approvati dal Cipe) e 1.420
lotti; a distanza di ben 14 anni dal varo della legge-obiettivo, le opere
completate sono l’8% del totale.
Inutili parole e commenti: la mano pubblica è
incapace di mettere a cantiere, concludere entro i tempi ed i costi previsti,
inaugurare opere piccole e grandi.
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