Inaugurato nel 1869 dopo 10 di lavori, il canale di Suez si
prepara al raddoppio (con inaugurazione fissata il 6 agosto 2015), realizzato
in soli 12 mesi: costruzione di un canale parallelo di 35 km, ampliamento
dell’attuale canale per un tratto di 37 km, opere di dragaggio sino alla
profondità di 24 metri per consentire il passaggio delle mega-navi. Attraverso
il canale, nel 2014 sono transitati 822 milioni di tonnellate, quasi l’8% del
traffico merci mondiale, sia nella direzione Nord-Sud (416 milioni di
tonnellate) che in quella Sud-Nord (406 milioni). Nell’ultimo decennio i
traffici sono aumentati di 300 milioni di tonnellate (erano 500 nel 2004). I
tempi di percorrenza passeranno da 18 ad 11 ore, si elimineranno numerosi
“colli di bottiglia”, si potrà ridurre del 4% il costo operativo per ciascun
vettore (e quindi, maggiori utili/tonnellata trasportata). Se la nuova capacità
fosse pienamente utilizzata, alle tariffe attuali i ricavi per lo stato
egiziano potrebbero salire sino a 13,3 miliardi in meno di un decennio. L’opera,
per cui è stimato in costo finale di 8,2 miliardi di US$, è stato finanziato
con obbligazioni emesse dallo stato egiziano per 6,5 miliardi, interamente
sottoscritto da investitori egiziani in 8 giorni, prova della fiducia e delle
aspettative di ricadute economiche, per nuove iniziative economiche che si
svilupperanno lungo il canale e per l’aumento occupazionale conseguente.
Sull’altra sponda del Mediterraneo si lavora, all’egiziana e non all’italiana.
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