Nel 2003, la FAO lanciò il Programma contro la fame, con
l’obiettivo di dimezzare, entro il 2015, il numero delle persone denutrite nel
mondo, allora oltre 800 milioni, che richiedeva 24 miliardi US$ annui in misure
strutturali e continuative; 5 anni dopo, il numero dei denutriti era salito
quasi a 1.000 milioni di persone, e il totale degli interventi era salito a 30
miliardi annui. A fianco la FAO, l’ONU sin da 1961 aveva lanciato il World Food
Programme (WFP), “la più grande organizzazione umanitaria al mondo” per
combattere la fame, che nel tempo s’è fatto carico di interventi urgenti, e
meno urgenti, per fronteggiare carestie e catastrofi. Negli anni, gli
interventi del WFP nutrono 10 milioni di bambini africani, ed altrettanti sono
nutriti da altre organizzazioni, agenzie, governi: 720.000 tonnellate di
cereali sono destinate a questi 20 milioni di bambini, ma ne restano 23 milioni
affamati, sotto i 12 anni, che restano senza cibo. Gli interventi del WFP
sono ben accetti dai paesi destinatari,
non avendo condizioni o subendo compromessi. FAO, WFP, altri interventi non
sono riusciti a raggiungere gli obiettivi di dimezzare gli affamati (800
milioni) ed il numero della popolazione che vive in estrema povertà (1.900
milioni), che nel 2010 rappresentava ancora il 21% della popolazione dei paesi
dell’Altro Mondo, e che oggi sono 1.200 milioni, 700 in meno (ad avviso della
Banca Mondiale, sono 1.400 milioni); ma in questo periodo ventennale, 600
milioni di cinesi sono usciti dalla soglia della povertà estrema grazie allo
sviluppo economico della Cina: una gran parte delle persone che sono uscite
dalla povertà estrema in questi 20 anni sono cinesi che ci sono riusciti come
effetto della crescita del Dragone cinese, un paese che non è stato interessato
dagli interventi FAO e WFP.
E’ vera gloria, quella di FAO e WFP?
Nessun commento:
Posta un commento