Secondo uno studio di PWC, le banche europee si
preparano a cedere crediti in sofferenza per 139 miliardi di euro, nel 2015: le
banche inglesi (dopo averne venduti 21,5 miliardi nel 2014) saranno le più
solerti con 56 miliardi, le banche tedesche 22 miliardi, quelle spagnole 20
miliardi, le italiane 18,5 miliardi. Fra il 2009 ed il 2014 le banche inglesi
ed irlandesi si sono “liberate” di 125 miliardi di sofferenze, in gran parte
(si stima una percentuale dell’83%) mutui e debiti nel settore immobiliare
commerciale. Secondo lo studio, le banche europee hanno un “portafoglio
cattivo” di 2.000 miliardi, che dovrà essere ridotto per allineare i bilanci
bancari alle regole UE che impongono adeguato capitale per assorbire le perdite
(nella misura minima dell’8% dei crediti, ma con percentuali crescenti nel
tempo e per tipologia di “asset”), come chiarito dai vari “stress test”. Gli
acquirenti di questi “pacchetti di crediti” sono principalmente fondi hedge,
private equity, secondary buy-out, sia statunitensi che inglesi. La cura
dimagrante è quindi solo all’inizio: e come nella pubblicità sarà interessante
confrontare la foto del paziente prima e dopo la cura.
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