La Cina ha ottenuto
una riduzione straordinaria del numero dei suoi affamati ma sta diventando
rapidamente una minaccia per gli altri; se il suo sviluppo mantenesse il ritmo
attuale, nel 2030 si accaparrerebbe il 70% della produzione mondiale di
frumento ed il 75% di quello della carne; oggi, sta già importando il 25% della
soia mondiale per nutrire i suoi 500 milioni di maiali ed i suoi 5.000 milioni
di polli.
La Cina è il primo
consumatore mondiale di cereali, carne, caucciù, e di quasi tutti i metalli e
minerali (si osservi che i 350 milioni di statunitensi consumano una quantità
di petrolio superiore a quella di 1.400 milioni di cinesi: se le proporzioni di
avvicinassero, le conseguenze sarebbero immaginabili).
La domanda di cibo da
parte dei cinesi cresce in modo spettacolare: la Cina deve nutrire il 20% della
popolazione mondiale disponendo dell’8% della terra coltivabile mondiale; con
lo sviluppo dell’industria e lo sfruttamento intensivo dei terreni, ogni anno
la Cina perde 1.000.000 di ettari coltivabili e quantità enormi di acqua: ogni
cinese dispone di 0,15 ettari, ogni statunitense 1,5 ettari.
Un esempio: nel 2007
la Cina ha iniziato a coltivare pomodori (prima, sconosciuti); oggi, è il
secondo produttore mondiale di pomodori ed il primo esportatore, vendendo
pomodori in cambio di cereali.
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