Salvo rare eccezioni, l’alimentazione umana di base è
composta di cereali, che non apportano proteine sufficienti; la prima cosa che
si aggiunge sono i legumi; seguono i tuberi; quando il tenore di vita aumenta,
si aggiungono gli oli; infine, si passa alla carne ed altri proteine animali
(uova, latticini). Tre quarti del cibo consumato nel pianeta è fatto di riso,
grano, mais; metà di tutto quanto mangiano i 7 miliardi di esseri umani è
rappresentato da riso. Nell’impero romano, un ettaro di terreno produceva 300
chili di cereali, ed un contadino poteva lavorare in media 3 ettari, quindi
poteva produrre quasi 1 tonnellata di cereali; nel medioevo, un ettaro
produceva 600 chili annui, ogni contadino poteva lavorare in media 4 ettari,
producendo 2,4 tonnellate annue di cereali; negli Stati Uniti a metà del secolo
scorso 1 ettaro produceva 2 tonnellate di cereali ed un contadino poteva
lavorarne circa 25 con una produzione annua di 50 tonnellate; sempre negli
States, grazie a miglioramenti nella tecnica e nell’irrigazione, la
produttività consente di lavorare 100 ettari con una produzione annua di 1.000
tonnellate per ogni contadino; nell’Africa sub-sahariana, 1 ettaro produce quasi
700 chili di cereali ed ogni contadino lavora in media 1 ettaro, producendo
quindi 700 chili annui.
La produttività di 2.000 anni fa, 2.000 volte meno
rispetto ad un agricoltore del XXI secolo.
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