Dal 2000 ad oggi, in Italia la superficie coltivata a frutta
è diminuita da 426.000 ettari a 286.000 ettari, -32,9%; i limoni sono diminuiti del 50%, le pere del
41%, le pesche del 39%, le arance del 31%:
“un trend drammatico che ha effetti pesanti sul piano economico e
occupazionale per le imprese agricole. Occorre intervenire per promuovere i
consumi interni e sostenere le esportazioni, che sono rimaste pressoché le
stesse di 15 anni fa”. Se non esporta, l’agricoltura italiana chiude; oggi, il
Nord Europa compra frutta in quantità da paesi che offrono qualità inferiore;
ma la qualità non basta, i prodotti bisogna saperli vendere, i contadini
piantano quando possono guadagnare: alla produzione il prodotto è spesso pagato
a livelli che non coprono i costi, per essere moltiplicato per 5, 6 volte al
banco di vendita.
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