domenica 21 settembre 2014

Come complottiamo noi, non complotta nessuno.

Italiani specialisti del complotto.

“ Una delle eredità più persistenti della cultura autarchica, fascista, è senza dubbio la sindrome del complotto internazionale. Quando gli squilibri interni raggiungono una dimensione tale da intaccare la fiducia esterna nel valore della nostra moneta, ecco che scatta questa mentalità difensiva, ecco il complotto internazionale, ecco comparire gli speculatori, i disertori, i pescecani che portano all’estero interi pezzi della ricchezza nazionale. (…) La tesi che denuncia piani destabilizzanti, ordini da circoli occulti della finanza internazionale, dimostra come dal profondo della cultura italiana emerga un rifiuto istintivo per l’apertura dei mercati, per le regole della concorrenza, della libera impresa, il rifiuto del principio secondo cui il cittadino ha il diritto di esprimere un voto quotidiano sull’operato del governo, della classe politica, scegliendo se convogliare il proprio risparmio sui titoli della Repubblica o su quelli di altri stati”
 
(Guido Carli, Cinquant’anni di vita italiana, Laterza, 1993, p.300).

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