domenica 21 settembre 2014

I banchieri tedeschi, borghesucci disinibiti in un casinò…


“” “Il Deutsches Institut fur Wirtschaftsforschung ha calcolato che le perdite patrimoniali della Germania, solo dagli anni dal 2006 al 2012, ammontano a 600 miliardi (relativi alla cancellazione del valore degli investimenti in titoli di paesi debitori esteri ed imprese straniere, ad elevato rendimento, ndr). Che siano finanziamenti all’industria cinematografica, miniere d’oro in Canada o navi container che solcano gli oceani, già da tempo ridono all’estero del denaro tedesco. Alla fine si dice sempre: l’altro ha il denaro e l’investitore di qui si è arricchito di un’esperienza.” (articolo tratto dal Frankfurter Allgemeine Zeitung, ndr)). Ma, diversamente da quanto si racconta oggi, non si sentivano provenire moniti preoccupati dalla Germania quando le banche tedesche facevano a gara per le obbligazioni più redditizie. Tra il 2003 e il 2007, in soli quattro anni, il sistema bancario irlandese ha importato più della metà del suo prodotto interno lordo (Pil) in obbligazioni (…). Tra i maggiori fornitori c’erano le banche tedesche, che sottoscrissero in tutta responsabilità più di 200 miliardi di euro di crediti. (…) “I banchieri tedeschi, che a casa propria si comportano da apostoli della morale finanziaria, agivano sui mercati internazionali come borghesucci disinibiti in un casinò: 21 miliardi li hanno giocati nelle evanescenti banche islandesi, 47 miliardi nelle banche irlandesi e nella loro bolla immobiliare, 60 miliardi nei mutui ipotecari USA e 65 miliardi in Grecia, sebbene tutti sapessero che là il sistema fiscale non funzionava nemmeno”.””

“Salviamo l’Europa”, George Soros con Gregor Peter Schmitz, pg. 66-67, 2014.

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