La situazione da “ancient regime” che vive (sottomesso: per quanto
ancora?) il paese ricorda un altro “ancient regime”, quello della
Francia maldestramente guidata dalla monarchia assoluta nel fasto
frivolo e spendaccione di Versailles e nel totale disprezzo del paese,
che passò — necessariamente? — attraverso il Terrore e l’uso
sistematico, trucido ma utile, dello strumento inventato dal dottor
Joseph-Ignace de Guillotin, vero tecnico della prassi politica.
La
Rivoluzione durò assai, forse perché tante erano le cose da
rivoluzionare; nel nostro paese, le cose sono assai più incrostate da
decenni di “mala pianta”: ma mancano Giacobini e Montagnardi, Marat,
Danton e Robespierre. Arduo pensare alla riedizione del “giuramento
della Pallacorda”. Qui ci si limita al caffè solubile nel camper.
I
regimi non hanno nel loro DNA i geni del rinnovamento; finiscono con
gran crepitare e rapido precipitare, talora per mano di ardimentosi,
talaltra vittime di eventi imprevedibili. Ma il Fato è sempre presente.
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