Questa era la situazione dell’Italia dopo la II guerra mondiale: un paria al cospetto dell’Europa, un paese povero di materie prime e ricco di braccia inutilizzate, sorretto solo da fede (nel domani, civile), speranza, visione.
Non vorremmo (ma temiamo il contrario) che la storia si ripetesse: un paese che troppo rapidamente ha percorso la strada del successo ed ancor più precipitosamente scivola verso l’insuccesso. Mancano uomini alla De Gasperi, abbondano figuri manco buoni per le miniere; le condizioni materiali sono diverse, ma latita lo spirito, quello che nei giorni difficili fa fare cose stupende con la forza e la voglia della rivincita, a tutti i costi.
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