giovedì 10 settembre 2015

Anatocismo sugli aiuti di stato.


In una sentenza relativa ad un caso italiano, la Corte di Giustizia europea ha sancito che è legittimo applicare interessi sugli interessi (interessi composti, od anatocismo) sul recupero degli aiuti di stato, ritenendo che “”l’applicazione di interessi composti costituisca un mezzo particolarmente adeguato per giungere ad una neutralizzazione del vantaggio concorrenziale conferito illegittimamente”” ad una impresa italiana da parte dello stato italiano. La vicenda oggetto della sentenza nacque nel 2002, quando la Commissione UE dichiarò illegittimi esenzioni fiscali e prestiti a tassi di favore concessi dall’Italia alle aziende municipalizzate; si ebbero vari ricorsi, tutti respinti dalla Corte UE nel 2009 (7 anni per arrivare ad una prima sentenza); per recuperare quanto dovuto, l’Italia decise di utilizzare il Regolamento UE 794/2004 che prevedeva il pagamento di interessi composti sulle somme da recuperare; trattandosi di un Regolamento entrato in vigore dopo la sentenza del 2002, una impresa fece ricorso contestando l’applicazione di interessi composti sulle somme da recuperare; con la sentenza di questi giorni la Corte UE afferma che spettava allo stato italiano decidere se l’interesse applicabile dovesse essere semplice e composto; e comunque l’adozione dell’interesse composto sembra una forma di adeguata “sanzione” per l’indebito vantaggio a suo tempo ottenuto. 
Guai agli “aiutini di stato”.

Nessun commento:

Posta un commento