In Italia ci sono molti lavori artigianali che hanno fatto la storia del “vecchi mestieri” e che oggi sempre più vengono svolti da stranieri che ne apprendono i segreti e cercano di tramandarne le tradizioni di eccellenza. Secondo dati recenti, il 21% dei neoassunti pasticceri e gelatai è straniero, una percentuale che sale al 29,6% per conciatori di pelli e pellicce, al 25% per pittori e decoratori, che è il 13,6% per falegnami ed operatori nel settore del legno. Nel settore della ristorazione le percentuali crescono, con il personale straniero che segna il 51% delle nuove assunzioni, per lo più personale immigrato non qualificato.
Una
realtà dai 2 volti: capacità di accogliere ed integrare gli stranieri; disaffezione
degli italiani al lavoro manuale ed al “mestiere”, che viene confermata dal
sostanziale insuccesso dell’apprendistato come forma di prima occupazione per i
giovani (con nuovi contratti di apprendistato in caduta del 13,8% nei primi 7
mesi del 2015, a quota 115.538 in tutti i settori industriali e dei servizi).
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