Il governo italiano ha aperto ufficialmente la contesa con la UE bloccando la semina a livello nazionale di 8 OGM,
consentita in ambito UE a seguito dell’autorizzazione dell’ente europeo
preposto alla sicurezza alimentare (EFTA) alla semina di 10 prodotti
OGM per uso alimentare, mangimistico, tessile ed ornamentale (in
aggiunta ai 58 già autorizzati); prodotti ritenuti adatti alla
resistenza a parassiti, diserbanti e meno idrovori: si tratta di cotone,
soia, granoturco, barbabietola da zucchero, colza, la cui libera
circolazione è consentita in tutto il territorio europeo; una parte
importante degli alimenti per animali da allevamento fa uso di prodotti
OGM anche in Italia.
La mossa di MinAgricoltura è resa possibile dalle norme UE
e, non potendosi basare su ragioni di sicurezza per la salute umana o
dell’ambiente (essendo questa esclusa dalla autorizzazione fornita
dall’EFTA), fa riferimento a motivi di impatto paesaggistico e sociale
per vietare la semina degli OGM in Italia.
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