domenica 21 settembre 2014

Balistica, moschetti e proiettili.


Benjamin Robins nacque con null’altro a disposizione che il suo cervello. Non potendo permettersi di frequentare l’università, studiò matematica da autodidatta e iniziò a guadagnarsi da vivere facendo il maestro privato. Eletto membro della Royal Society all’età di appena ventun anni, fu assunto come ufficiale d’artiglieria e geniere militare dalla East India Company. All’inizio degli anni Quaranta del Settecento, Robins applicò la fisica newtoniana e le equazioni differenziali ai problemi dell’artiglieria e fornì la prima corretta descrizione dell’effetto prodotto dalla resistenza dell’aria sulla traiettoria di un proiettile (problema che Galileo non era riuscito a risolvere). Nel trattato New Priciples of Gunnery, pubblicato in Inghilterra nel 1742, Robins utilizzò le sue meticolose osservazioni, la legge di Boyle e la trentanovesima proposizione del primo libro dei Principia di Newton (che analizza il movimento di un corpo sottoposto all’effetto di forze centripete) per calcolare la velocità di un proiettile nel momento in cui esce dalla bocca dell’arma da fuoco. Poi, per mezzo di un pendolo balistico da lui stesso realizzato, dimostrò l’effetto prodotto dalla resistenza dell’aria, che poteva corrispondere a centoventi volte il peso del proiettile stesso, smentendo radicalmente la traiettoria parabolica proposta da Galileo. Robins fu anche il primo scienziato a dimostrare come la rotazione impressa alla pallottola sparata da un moschetto ne causasse la deviazione dal previsto obiettivo. Nell’articolo Of the Nature and Advantage of a Rifled Barrel Piece, che presentò alla Royal Society nel 1747 – lo stesso anno in cui premiato con la Society’s Copley Medal –, raccomandava che le pallottole fossero di forma ovale e le canne delle armi da fuoco rigate all’interno. La conclusione dell’articolo rivela come Robins comprendesse perfettamente l’importanza non soltanto scientifica ma anche militare del suo lavoro:“Qualsiasi Stato che, avendo compreso la natura e i vantaggi (di questo sistema) e avendone messo a punto le modalità di costruzione, decida di impiegarlo regolarmente sulle proprie armi, acquisirà in siffatto modo una superiorità mai garantita in precedenza da qualsiasi altra arma, per quanto eccellente fosse”.””
(Niall Ferguson, Occidente, pg. 110-111; cit. Steele, Muskets and Pendulum, pg. 363 sgg.)

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