domenica 21 settembre 2014

Il male più profondo è l’esistenza dei monopoli. Il pensiero di Luigi Einaudi



Durante la discussione nell’aula dell’Assemblea Costituente, nel maggio 1946, dell’articolo 41, quello che parla di iniziativa economica privata libera, l’on. Einaudi propose di aggiungere il seguente comma: “La legge non è strumento di formazione di monopoli economici; e ove questi esistano li sottopone al pubblico controllo a mezzo di amministrazione pubblica delegata o diretta”.
Il proponente osservò che il male più profondo della società presente non è la mancanza di programmi e di piani, ma è invece l’esistenza di monopoli, danno supremo dell’economia moderna, cha dà alti prezzi, produzione ridotta e quindi disoccupazione (A.C., pag. 3939).
L’on. Ruini, per la Commissione, osservò fra l’altro che la Costituzione già prevede la nazionalizzazione dei monopoli (art. 43); e l’emendamento, posto in votazione, non fu approvato.

I monopoli crebbero, la ragione vacillò, colpita.

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