domenica 21 settembre 2014

Rinunciare, per salvarsi, nel mare in tempesta.


Città costiera del regno di Aragona, nel XV secolo Valencia conobbe il suo splendore; i “consoli del mare”, giudici reali, si riunivano per dirimere questioni mercantili ed il Codice da essi elaborato (e stampato nel 1494) ebbe ampia diffusione, fissando regole chiare e condivise; in caso di tempesta, il responsabile della nave, nel caso ravvisasse la necessità di gettare a mare parte del carico per evitare l’affondamento della nave, doveva riunire tutti i mercanti che si trovassero a bordo e rivolgersi loro in questo modo:
“” signori mercanti, se non ci alleggeriamo, ci troveremo in pericolo ed esporremo al rischio supremo tutte le persone a bordo, oltre che il carico e ogni altra mercanzia e proprietà. Se voi, signori mercanti, acconsentite che riduciamo il carico, con l’aiuto di Dio potremo salvare tutte le persone a bordo nonché la maggior parte del carico stesso …”” E’ palesemente più ragionevole rinunciare a una parte del carico che sacrificare le vite umane, la nave e l’intero carico.
Rinunciare: parola scomparsa dalla lingua italiana.

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