giovedì 25 settembre 2014

Tax inversion.


La Burger King (controllata dal fondo brasiliano 3G e partecipata da Berkshire Hathaway, la società guidata da Warren Buffett) annuncia l’acquisto della canadese Tim Hortons, regina del fast-food di caffè e ciambelle in Canada; valore dell’acquisto: 11,4 miliardi di US$, finanziati per  3 miliardi da titoli privilegiati sottoscritti da Buffett che renderanno il 9% l’anno in dividendi garantiti; una mega-operazione che prevede l’integrazione dei 2 business che post-operazione conteranno 18.000 ristoranti nel mondo in oltre 100 paesi, e ricavi di 23 miliardi di US$. 
Ma non è tanto la dimensione dell’operazione che suscita interesse, quanto il suo futuro assetto: la nuova società (che nasce da uno scambio azionario e per contanti: 65,50 Can$ e 0,8025 azioni di Burger King per ogni azione Tim Hortons) avrà la sua sede legale in Canada, grazie ad uno schema di “tax inversion” che consiste nel trasferire la sede, e quindi la residenza fiscale, dagli USA (dove la “corporate tax” è al 40% degli utili) al Canada, dove le tasse sui redditi societari sono il 27% (fra tasse statali e federali). 
Un forte incentivo alla “delocalizzazione societaria”, mantenendo le “operations” (attività produttive e commerciali) in USA. 
Un ulteriore risultato è che, poiché la legge USA prevede la tassazione negli USA degli utili realizzati da società estere possedute da gruppi americani (c.d. “double taxation”), con la “tax inversion” gli utili realizzati da società estere di Burger King non saranno più soggetti ad imposizione fiscale negli USA.

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