martedì 22 dicembre 2015

Il lusso omicida.



“” All’epoca del re Luigi XIV, viveva in Francia il signor René Cardillac, un orafo di straordinaria bravura, al punto che i suoi gioielli erano ammirati dagli aristocratici, in particolare dalle nobildonne, di tutta Europa. Ma Cardillac non era affatto felice del suo successo: per quanto fosse ben pagato, non riusciva a sopportare l’idea che i suoi gioielli, alla cui creazione dedicava il suo talento, finissero appesi al collo e alle orecchie o infilati nelle dita della mano di persone che li possedevano per esibire la propria vanità e ricchezza. Gente indifferente e ignara del valore artistico di quegli oggetti, ma consapevole di quali vantaggi questi potessero offrire quando venivano sfoggiati nel salotti dell’aristocrazia  parigina per distinguersi dai rivali di corte, anch’essi alla ricerca di benevolenze e favori.
Il disprezzo per i propri clienti fini per trasformare Cardillac in un omicida: con lo stesso impegno con cui inventava le sue opere di oreficeria, programmò l’uccisione in grande stile dei suoi acquirenti indegni si portare le sue creazioni.””

(Stefano Zecchi, Il lusso, pg. 3)

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