venerdì 18 dicembre 2015

Tasse in tutte le lingue del mondo.




Secondo il Global Tax Rate di KPMG, a livello globale è in atto una tendenza alla stabilizzazione delle aliquote fiscali sui redditi d’impresa. Nel 2015, il livello medio si attesta al 23,68% (rispetto al 23,64% del 2014).   
I singoli stati stanno muovendo verso un allargamento della base imponibile riducendo agevolazioni e deduzioni fiscali, cercando di “intercettare” flussi di reddito da assoggettare a tassazione per sostenere i rispettivi Welfare State. 
Il Paese con l’aliquota più elevata rimane gli Stati Uniti con il 40%, mentre gli Stati con le aliquote più basse sono Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Paraguay e Qatar con il 10%. 
Tra i Paesi OECD, l’Irlanda rimane il Paese con l’aliquota più bassa: il 12,5%. 
Tra i Paesi più ricchi, il Giappone è passato al 33% (- 2,58%), la Spagna dal 30 al 28% (-2%), il Portogallo dal 23 al 21% (-2%) e il Regno Unito dal 21 al 20% (- 1%). 
L’Italia complessivamente ha un’aliquota del 31,5%. 
Una delle eccezioni rispetto al trend di diminuzione delle aliquote è rappresentato dalla Germania che ha registrato un incremento marginale dell’aliquota che ora si attesta al 29,65%. 
L’incremento più elevato si è registrato in Russia dove l’aliquota è passata dal 24.5% al 32,6%. Nel Regno Unito si è passati dal 25 al 20% dell’aliquota nel giro di 4 anni. 
La tassazione indiretta (e.g. IVA) un livello medio dovrebbe aggirarsi tra il 15 e il 20% nel 2015.


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