domenica 27 dicembre 2015

Il Sahara vuole tornare ad essere verde.



11 paesi africani si sono impegnati in un progetto pan-africano per proteggere le (attuali, poche) aree verdi della regione del Sahel-Sahara, piantando alberi a protezione dell’area oggi largamente coperta di sabbia del deserto: Gibuti, Eritrea, Etiopia, Sudan, Ciad, Niger, Nigeria, Mali, Burkina Faso, Mauritania e Senegal hanno sinora investito 2 miliardi US$ per fermare la progressiva desertificazione, iniziando la “costruzione” di una “barriera” di alberi larga 15 e lunga 7.775 chilometri dal Senegal (sulla costa occidentale) sino a Gibuti (sulla costa orientale). Il progetto nacque nel 2005 e venne “sponsorizzato” dall’Unione Africana nel 2007 trovando finanziamenti da Banca Mondiale e Nazioni Unite. 
Stime indicano che il 40% dell’area è stata oggetto di progressiva desertificazione, esponendo 500 milioni di persone al disastro ambientale ed alimentare conseguente: riduzione della disponibilità di acqua, terreni aridi su cui risulta difficile e spesso impossibile far crescere piante per uso alimentare; secondo gli esperti, questa difficile situazione ha favorito anche estremismo, guerre e forme di terrorismo locali. Con il ritorno di un’area verde si potrà riportare l’agricoltura a fonte primaria di sostentamento.

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